venerdì 23 ottobre 2009

incipit

per dare inizio al blog, ho scelto di dedicare questo primo post all'appello degli aquilani che in questi giorni stanno cercando di far fronte alle molteplici difficoltà dovute non solo all'insidioso freddo autunnale, che fa da preambolo alle più rigide temperature invernali, ma anche, e soprattutto, dagli enti locali e dalla protezione civile che sembrano essere affetti da rare forme di ipoacusia e ipovisione rispetto alle richieste e alle reali esigenze di coloro che da mesi vivono nelle tende.
ho raccolto questo messaggio dal blog di anna, nel quale mi sono imbattuta per caso a ridosso del 6 aprile di quest'anno e nel quale faccio spesso ritorno per conoscere in modo più diretto l'evoluzione della situazione in quelle zone. grazie a lei ho preso atto di spiacevoli retroscena della vicenda aquilana, dei quali mai, e sottolineo MAI, ho sentito parlare in un telegiornale o in uno dei tanti programmi "speciali" interamente dedicati al terremoto abruzzese.
ancora una volta sono portata a constatare la raccapricciante condizione nella quale imperversa il nostro paese e nella quale veniamo inevitabilmente trascinati tutti noi cittadini: la stragrande maggioranza degli strumenti di informazione non fa altro che propinarci mezze verità e indorare pillole che mai e poi mai vorremmo ingerire. sgraniamo bene gli occhi e apriamo bene le orecchie, più del solito e più del dovuto, perchè ormai è un dato di fatto che i nostri sensi e permettetemi di dire anche i nostri neuroni sono inibiti da pesanti filtri che ci impediscono di entrare in contatto con l'autentica realtà dei fatti.
quindi, invito tutti a visitare il blog di anna http://miskappa.blogspot.com/ che ci ha dato e ci dà la possibilità di osservare e di capire, attraverso la sua personale e dolorosa esperienza, il vero corso degli eventi e qui di seguito riporto l'appello che potete trovare anche a questo link:
OTTOBRE 2009: ALL’AQUILA E’ EMERGENZA UMANITARIA
Facciamo appello a tutti coloro che in Italia hanno
dimostrato sensibilità a quanto qui è successo e continua ad accadere.
A chi ha mantenuto alta l’attenzione sul dramma che ha
colpito il nostro territorio e sulla gestione del post sisma. Oggi, il 18 di
ottobre, all’Aquila fa freddo. Siamo nella fase più drammatica, la notte già si
sfiorano i -5°C ed andiamo incontro all’inverno, un inverno che sappiamo essere
spietato. Le soluzioni abitative, promesse per l’inizio dell’autunno, non ci
sono. Circa 6000 persone sono ancora nelle tende. Meno di 2000 persone sono
finora entrate negli alloggi del piano C.A.S.E o nei M.A.P. La maggior parte
degli Aquilani sono sfollati altrove in attesa da mesi di rientrare. Ora, con lo
smantellamento delle tendopoli altre migliaia di persone sono state allontanate
dalla città e mandate spesso in posti lontani e difficilmente raggiungibili.Noi,
definiti “irriducibili”, siamo in realtà persone che (come tutti gli altri)
lavorano in città, i nostri figli frequentano le scuole all’Aquila, molti non
sono muniti di un mezzo di trasporto, altri possiedono terreni od animali a cui
provvedere. Siamo persone che qui vogliono restare anche per partecipare alla
ricostruzione della nostra città. Da oltre sei mesi viviamo in tenda, sopportando
grandi sacrifici, ma con questo freddo rischiamo di non poter più
sopravvivere. Se non accettiamo le destinazioni a cui siamo stati condannati (che
sempre più spesso sono lontanissime) minacciano di toglierci acqua, luce,
servizi. Oggi, più di ieri, abbiamo bisogno della vostra solidarietà. Gli enti
locali e la Protezione Civile ci hanno abbandonati. Secondo le ultime notizie
che ci giungono i moduli abitativi removibili che stiamo richiedendo a gran voce
da maggio, forse (ma forse) arriveranno tra 45 giorni. Oggi invece abbiamo
bisogno di roulotte, camper o container abitabili e stufe per poter assicurare
una minima sopravvivenza. Visto che le nostre richieste alla Protezione Civile e
al Comune non sono prese in minima considerazione chiediamo a tutti i cittadini
italiani un ulteriore sforzo di solidarietà. E abbiamo anche bisogno di non
sentirci soli. Per questo vi chiediamo di organizzare dei presidi nelle piazze
delle città italiane per SABATO 24 OTTOBRE portando nel cuore delle vostre città
delle tende per esprimere concretamente solidarietà a noi 6000 persone che
viviamo ancora nelle tende ad oltre sei mesi dal sisma. Un altra emergenza è
cominciata oggi. Non dettata da catastrofi naturali ma dalla stessa gestione del
post sisma, da chi questa gestione l’ha portata avanti sulla testa e sulla pelle
delle popolazioni colpite. Alcuni abitanti delle tendopoli sotto zero.
Per donazioni e contatti:emergenzaottobre2009@gmail.com
339.19 32 618 - 347. 03 43 505 per ulteriori informazioni aggiungo il mio numero348. 30 55 965

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