anche se in queste parole, scritte da goethe nel 1831, rivedo la mia italia:
l'italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade,
ancora truffe al forestiero, si presenti
come vuole.
onestà tedesca ovunque cercherai invano,
c'è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina;
ognuno pensa per sè, è vano, dell'altro diffida,
e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sè.
bello è il paese! ma faustina, ahimé, più non ritrovo.
non è più questa l'italia che lasciai con dolore.
anche se concordo alla perfezione con il pensiero del premio nobel per la letteratura josé saramago quando ha affermato:
la società è apatica, anestetizzata fra miele mediatico e
veleno politico: una miscela che tutto corrompe,anche i confini fra ciò che è morale e immorale.posso dire, da straniero, che non capisco gli italiani e
spero che si riassumano la responsabilità di trovare nuove e urgenti indignazioni.il sentimento degli italiani per il cavaliere è indifferente
a qualsiasi considerazione di ordine morale.nella terra della mafia e della camorrache importanza può avere il fatto provatoche il primo ministro sia un delinquente?
Nessun commento:
Posta un commento